...Ma soprattutto donne e camion e non le modelle che posano vicino ai bestioni, ma le donne che con il camion ci vive e ci lavorano, alla pari degli uomini.
Non ho scelto questa foto perchè io sia un cultore dei calendari a "luci rosse che tappezzano gli abitacoli di molti camion", come recita la descrizione che accompagna i dodici "bollenti" scatti, ma per indrodurre un argomento che mi stà molto a cuore. Il rapporto che lega l'uomo e il mezzo con il quale condivide buona parte della propria vita.
Se, osservando la foto, riusciamo ad andare oltre gli stivali bianchi e quello che c'è dentro, ci rendiamo conto che il camion che fa da sfondo a tanta grazia non è un camion "normale", di serie, come si suol dire, cioè non è uscito dalla casa madre cosi come lo vediamo nella foto. Il mezzo è stato abellito con cura nei minimi particolari, uno per tutti i cerchi ruota verniciati bicolore, tutto secondo i canoni di un certo "stile" nordico, con l'aggiunta anche di elementi tipici come l'imponente bull bar sul muso, che non ha altra funzione se non quella puramente estetica, altrimenti qualcuno potrebbe chiedersi: ma quanti bull (tori) vaganti ci sono sulle strade d'Europa?
Tutti gli autisti personalizzano il proprio camion, magari non a questi livelli perchè non tutti possono permetterselo, ma non c'è cabina di un camion che non sia stata fatta oggetto di atttenzioni da parte del suo "inquilino" viaggiante. I temi sono vari, vanno dal semplice gaget sul cruscotto, al coprivolante comprato dal benzinaio, alle tendine di un certo colore fino ad arrivare alle tappezzerie degne di limousine di lusso. Poi c'è l'iconografia; anche questa ha la sua importanza, per me rispecchia proprio il modo di essere di un camionista, se io sono un pò ribelle, in cabina metto la foto di Che Guevara, se fumo maryana attacco al parabbrezza il pupazzetto di Bob Marley, se sono cattolico e magari del Sud, ho la gigantografia di Padre Pio in 3D se invece sono un depravato, tappezzo la zona notte con i calendari di cui sopra! C'è da dire però che di quest'ultimi se ne vedono in giro d'avvero pochi, chissa se soppiantati per via di un calo d'interesse per la materia o se sostituiti dalla tecnologia digitale, piu dinamica oltre che interattiva, dovremmo aprire un capitolo a parte!
Il camion dunque per chi lo guida non è solo uno strumento di lavoro e fin qui non avevamo dubbi, ma perchè tutto questo attaccamento al proprio mezzo? Se lo stanno chiedendo anche i ricercatori dell'università di Bergamo, e proprio in questi giorni hanno dato inizio ad una campagna conoscitiva, sull'argomento. La campagna é denominata "My Truck raccontaci del tuo camion " iniziativa analoga ad un'altra precedente volta a studiare i comportamenti e gli stili di vita dei camionisti. Questa volta i ricercatori del Dipartimento di Economia Aziendale dell'Università degli Studi di Bergamo nella persona del dott Giuseppe Pedeliento, hanno scelto un'argomento piu leggero ma non per questo meno interessante, vuoi vedere che non ci spiegano in maniera scientifica il motivo per il quale uno attacca Padre Pio e un'altro Che Guevara ?!
Per saperlo dobbiamo rispondere al questionario che ci hanno posto. Possiamo farlo online sul portale di TE Trasportoeuropa, io l'ho gia fatto fatelo anche voi il sito e: http://www.trasportoeuropa.it/
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