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martedì 30 novembre 2010
L'onda lunga dell'inchiesta...
Solidarietà dai blog.
Le colleghe del gruppo "buonastarda lady truck"sempre attente a certe tematiche, non potevano far passare inosservato, questo articolo di "VENERDI" di Rpubblica,uscito qualche mese fà. Si tratta di un' intervista al sign Enrico Bini, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, da parte di REPUBBLICA. In questa intervista il Presidente Bini,parla apertamente,di infiltrazioni mafiose,all'interno delle imprese di autotrasporto della sua regione. L'Intervista ad Enrico Bini, rientra nell'inchiesta "trucchi droghe caffè e niente soste" che il quotidiano la Repubblica ha realizzato, a metà ottobre. Ho voluto riportare qui le poche ma significative parole con le quali le colleghe hanno sottoposto all'attenzione dei loro lettori questo eccezionale articolo-intervista. A dimostrazione che non tutti la pensano come la rivista "Professione Camionista" in fatto di terrorismo mediatico a riguardo. Non credo che il Signor Enrico Bini con le sue dichiarazioni,abbia voluto infangare la categoria degli autotrasportatori da egli stesso rappresentata. Per questo care colleghe, bisogna protestare contro chi cerca di abbindolarci con le chiacchiere. Noi di Strada & Vita, lo abbiamo fatto inviando una mail disappunto alla redazione di "Professione Camionista", lo abbiamo fatto a nome di tutti quelli che pensano che il Presidente Bini e tanti altri, che come lui si sono esposti in prima persona, non sono ne dei "terroristi mediatici" ne gente che "spara a zero sulla categoria" Voi ve la sentite di sottoscrivere quella mail ?..
Ciao a tutte/i
su IL VENERDI' di Repubblica uscito qualche settimana fa c'era un articolo-intervista ad Enrico Bini, prima autotrasportatore e ora Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, parla di "ndrangheta", tema farebbe pensare più a un'altra Reggio e invece...Siamo solidali con il Sig. Bini che per diverso tempo è stato lasciato solo in questa battaglia e gli auguriamo, buona strada sempre.
www.Lady Truck Driver Team.
RispondiElimina@ Loredana "grande e grosso con tutti i grismi e carismi" non é male. Io direi piu grismi cha carismi,comunque..... Certo che la storia della povera Michela, viene usata piu per riempirsi la bocca che per altro. Li senti dire : - io l'ho conosciuta solo ad un raduno -, oppure - io l'ho conosciuta per sentito dire-, qualcuna non la conosceva affatto ma ne parla lo stesso, tanto per stare tra quelli che ne parlano. Io non ho avuto il piacere di conoscere in vita questa nostra collega,ma mi sarebbe piaciuto conoscere il suo pensiero di sindacalista in difesa dei tanti colleghi. E adesso che non c'è piu, mi piacerebbe sapere se il suo pensiero e il suo sacrificio hanno fatto breccia in qualche coscienza umana.
Mi piacerebbe sapere anche se esiste un colpevole,per questa come per tante altre purtroppo analoghe sciagure,colpevoli morali o materiali che siano e se costoro pagano penalmente per la loro colpevolezza.
Mi piacerebbe sapere se chi perde la vita, come la "nostra" Michela,è una vittima della strada,o un morto sul lavoro! Se e da chi questi vengono risarciti ,ammesso che si possa risarcire una vita umana. Ho due figli anch'io e francamente mi rattrista l'idea che qualcuno debba "prodigarsi" per la raccolta di fondi a loro favore,quando il papà volerà giù da un cavalcavia !!
Attenzione cari amici e amiche,a parlare e a riempirsi la bocca si fa presto!
@ Francesco la tua analisi non fà una grinza. Ho giocato a fare il trasportatore monoveicolare (cosi li chiamano i padroncini per farli sentire piu importanti) amch'io per un paio d'anni, sai perchè ho smesso? Perchè quando andavo a chiedere il lavoro presso le aziende,mi dicevano :< eh ma con una "motricetta" cosa ti possiamo far fare>. Poi quando mi arrivavano le anticipazioni iva da versare o i contributi imps e inail come mille altri balzelli,mi scrivevano : All' IMPRESA di trasoporto, X all'IMPRENDITORE tal di tale. Un giorno mi sono detto : Scusate ma non è che avete sbagliato indirizzo?